Alfabeto dell’Agogica e Glossario Musicale
ICTUS – E’ un accento ritmico speciale che coincide con l’accento metrico delle misure di un pensiero musicale. Mentre l’accento metrico serve a misurare la lunghezza di una battuta, l’ictus caratterizza il ritmo che si svolge dentro e fuori una battuta. Può essere iniziale e finale. Per l’inizio del frammento musicale si distinguono tre tipi di ictus: – Tetico Quando il frammento ritmico comincia in battere coincidendo quindi con l’accento metrico. – Protetico o Anacrusico. Quando il frammento ritmico comincia in levare verso la fine della battuta precedente. In questo caso l’ictus cade sul battere della seconda misura. Acefalo o Procatalettico. Quando sul primo accento metrico vi è una pausa e subito dopo vi sono i suoni. In questo caso l’ictus cade sul vuoto ritmico. Per il secondo ictus che colpisce la parte finale del frammento melodico si distinguono tre tipi di chiusure ritmiche, ovvero tre tipi di ictus: – Maschile o Tronco. Quando il frammento termina in battere – Femminile o Piano.
Quando termina dopo l’accento metrico con due o più note (in genere con una appoggiatura).
Maschile Femminilizzato. Quando il motivo viene prolungato da alcune note ribattute non necessarie al discorso musicale.
IDIOFONO – Termine sostituito da Sachs e Hornbostel a quello, Aerofono, ideato da Mahillon, indica qualsiasi strumento non provvisto di ance, di corde o di membrane e il cui corpo solido è l’unico mezzo vibrante che serve a produrre un suono (xilofono, tamburo di legno, scacciapensieri, putipù napoletano, ecc…).
IMBOCCATURA – Parte di uno strumento a fiato sul quale si applicano le labbra dell’esecutore, in funzione di ancia per produrre il suono.
IMITAZIONE – Termine contrappuntistico che indica una scrittura fondata sulla ripetizione di un breve motivo. Nell’imitazione una parte riproduce un periodo o un frammento proposto da un’altra parte. La parte che propone si chiama antecedente e quella che risponde conseguente. L’imitazione è regolare quando la voce rispondente riproduce con esattezza gli intervalli della voce proponente. E’ irregolare quando si risponde ad un intervallo maggiore con un intervallo minore e viceversa.
Impressionismo Tendenza musicale che s’ispira all’espressione, cogliendo stati d’animo e sentimenti personali, opponendosi alla musica descrittiva. C.Debussy usando la scala esatonale, i cui suoni sono posti a distanza di toni, è considerato il caposcuola di questa corrente.
IMPROMPTU – Brano musicale improvvisato o composizione scritta di carattere e stile improvvisatorio. Improvvisazione Composizione estemporanea creata li per li da uno o più esecutori. Solitamente s’improvvisa su un tema, su una melodia, su una successione di accordi, ma anche senza un preesistente punto di partenza. Molti pensano che l’improvvisazione sia una prerogativa in esclusiva della musica jazz, mentre è stata sempre diffusa nel canto Gregoriano, nella polifonia cinquecentesca, nelle fioriture e nelle cadenze della musica barocca.
IMPROVVISO – Generalmente composizione per pianoforte, di stile libero, che da idea di una improvvisazione.
INCISO – E’ la più piccola espressione ritmico-melodica del pensiero musicale e si articola in due movimenti ritmici: uno di slancio e l’altro di caduta (arsi e tesi).
INFLESSIONE – Variazione di tono, d’accento o d’intensità della voce parlata o cantata. Calamento della linea melodica di un lieve intervallo discendente (seconda o terza).
INFRASUONO – Onda o vibrazione che ha la medesima natura fisica di un suon, ma che ha la frequenza molto debole per dare sensazione uditiva.
INNO – Canto liturgico o nazionale.
IN NOMINE – Composizione contrappuntistica, su tema liturgico, usata in Inghilterra nei secoli XVI e XVII, perlopiù eseguita da viole.
INSONORIZZARE – Proteggere una sala dai rumori esterni o ridurre il livello dei rumori che vi sono prodotti. In alcuni casi si usano dei pannelli per evitare la risonanza (insonorizzare significa anche isolare acusticamente).
INTAVOLATURA – Termine antico che indicava la disposizione, su di un’unica tavola, di tutte le parti di una composizione polifonica o di uno strumento a più corde, come il liuto.
INTENSITA’ – E’ quella qualità o carattere che ci fa distinguere la forza e la debolezza di un suono. Questa qualità dipende dall’ampiezza delle vibrazioni (più sono ampie più il suono è forte) e dalla distanza che intercorre fra la fonte sonora e chi ascolta il suono.
INTERFERENZA – E’ un fenomeno acustico prodotto dalla sovrapposizione di due moti vibratori, che differiscono tra loro di qualche vibrazione, come un Do accordato e un Do un pò calante. All’inizio, essendo i loro moti vibratori in concordanza di frase, danno origine ai battimenti o rinforzi del suono. Dopo mezzo secondo trovandosi in discordanza di fase, danno luogo all’interferenza, cioè al silenzio parziale o all’abbassamento d’intensità del suono.
INTERLUDIO – E’ un breve brano per organo, con carattere di improvvisazione, scritto fra due strofe di un corale o di un inno.
INTERMEZZO – Composizione strumentale destinata ad essere eseguita tra i diversi atti di uno spettacolo.
INTERO – In musica la figura che vale un intero è la semibreve (graficamente viene indicata con un cerchio vuoto).
INTERPLAY – E’ lo scambio e la comunicatività musicale che avviene ed esiste tra improvvisatori.
INTERVALLO – L’intervallo è il rapporto di altezza che intercorre tra due suoni, generalmente calcolato dal grave all’acuto. Può essere: – melodico, se le due note sono scritte (e quindi eseguite) una dopo l’altra. – Armonico, se i due suoni si producono contemporaneamente, dando origine al bicordo. Gli intervalli vengono classificati in: maggiori, minori, giusti, eccedenti, più che eccedenti, diminuiti, più che diminuiti, calcolando il numero dei toni e semitoni in essi contenuti che rendono la distanza più o meno ampia. L’intervallo può essere calcolato con il numero delle corde secondo l’antica scuola napoletana: il calcolo viene effettuato conteggiando tutti i suoni cromatici compresi nell’intervallo. Esempio:: l’intervallo Do-Mi (3a maggiore) comprende cinque corde (Do-Do#-Re-Re#-Mi) a questo punto possiamo stabilire che in tutti gli intervalli di terza maggiore vi sono 5 corde. Questo procedimento si adotta per tutti gli intervalli.
INTONAZIONE – Conferimento del giusto tono ad uno strumento, oppure, emissione di un suono vocale o strumentale alla giusta frequenza.
INTRODUZIONE – Breve brano di andamento lento che si trova all’inizio di una sonata o di una sinfonia.
INVENZIONE – Termine del quale s’ignora l’origine e che evoca uno stile più che una forma cotrappuntistica. Bach ha scritto 15 invenzioni a due voci per tastiera (1723), sono brevi pezzi binari di stile imitativo, assai simili al preludio.
INVERSIONE – Cambiamento di posizione tra due note di un intervallo; trasformazione di ogni intervallo ascendente in discendente e viceversa, nell’ambito di una melodia.
IONICO – Uno dei vecchi modi. Vedi modi.
IPERTONO – Vedi suoni armonici
IRREGOLARE – Riferito alla sincope
ISOCRONISMO – Legge scoperta da Galileo Galilei nel veder oscillare il lampadario nella chiesa del duomo di Pisa. Le oscillazioni del pendolo sono isocrone, cioè di uguale durata, qualunque sia la loro ampiezza. Tale legge vale anche per le vibrazioni dei corpi elastici come le corde.
ISOCRONO – (dal greco isos = uguale e cronos = tempo). Le vibrazioni quando sono isocrone (regolari) producono un suono determinato, quando non lo sono producono un suono indeterminato (rumore).
ISORITMIA – Ripetizione di uno stesso ritmo con note diverse caratteristica della polifonia medioevale.