Alfabeto dell’Agogica e Glossario Musicale
OBBLIGATO – E’ una parte strumentale che durante l’esecuzione ha un suo carattere indipendente al punto da non poterla eliminare senza alterare la struttura della composizione.
OBLIQUO – moto In armonia o in contrappunto è il movimento di due voci delle quali una procede per intervalli ascendenti o discendenti e l’altra mantiene l’unisono.
OBOE – E’ uno strumento a fiato in legno, ad ancia doppia il cui tubo, leggermente conico, termina in un padiglione poco largo. Si scrive in chiave di violino e la sua estensione pratica è la seguente:
Il suono dell’oboe è molto espressivo e dolce per cui, anche se si fonde bene con flauto, clarinetto e fagotto, spesso è impiegato come solista.
OCARINA – E’ uno strumento di terracotta a forma ovale munito di 8 fori su due file (4 per la mano destra e 4 per la mano sinistra) e di un’imboccatura nella nella quale l’esecutore soffia.
OFF BEAT – Battito debole, non accentuato.
OFFERTORIO – E’ una delle sette parti musicali che compongono la messa da Requiem (Requiem, Kyrie, Dies-Irae, Offertorio, Sanctus-Benedictus, Agnus Dei, Libera Me Domine).
OMOFONIA – Termine che indica, in una composizione, le parti vocali o strumentali che emettono le stesse note procedendo all’unisono o all’ottava.
OMOFONO – In musica omofono significa stesso suono e nome diverso es: Do# e Reb.
OMOLOGO – In musica omolono significa stesso suono e nome diverso es: Do# e Reb.
ONDE SONORE – Il suono viene trasmesso all’orecchio per mezzo delle onde sonore. Un corpo elastico, vibrando, comunica le sue vibrazioni agli strati d’aria circostanti i quali le comunicano agli altri strati successivi, formando one sonore sferiche concentriche, che si propagano in tutti i sensi.
Le onde sonore sono indipendenti fra loro per cui si può avere la concomitanza di più suoni nell’armonia. Le onde sonore, infine, danno luogo a fenomeni di riflessione, di interferenza e di battimenti.
ONE-STEP – E’ l’antesignano del Fox-Trot. E’ una danza in ritmo binario e nel ballo si sincronizza un passo per ogni movimento. Era in voga negli anni 20.
ONOMATOPEA – Termine che indica la riproduzione, in musica, di fenomeni fisici o di versi di animali, che portò al descrittivismo musicale ed alla musica a programma. Nella musica popolare le onomatopee servono spesso da ritornello come il “tra-la-la” delle canzoni infantili.
OPERA – Rappresentazione teatrale in musica, nata in Italia nel 1600 circa.
La grand-opéra è un melodramma a tema eroico, con costumi e coreografie, sfarzoso: l’opera buffa, caratteristica dell’Italia, ha argomento generalmente contemporaneo, di carattere allegro.
Caratteristica della Francia è l’opéra comique, termine che poi ha designato l’opera con dialoghi al posto dei recitativi dopo il XIX secolo, mentre l’opera seria (‘700) ha tema eroico o mitologico e sempre libretto italiano. Nell’opera ballet i balletti si uniscono all’opera vera e propria: fu caratteristica della Francia tra il XVII ed il XIX secolo. Spesso satirica e con melodie popolari era l’opera ballad inglese: infine l’opera da camera designa un’opera per orchestra piccola e pochi cantanti, e l’operetta un’opera leggera con parti parlate.
OPERETTA – Genere derivato dall’opera buffa che ebbe inizio e sviluppo nel XIX secolo. E’ costituita da parti cantate e da parti dialogate, ma presenta carattere popolare – leggero rispetto all’opera.
OPUS brano di musica – Numero d’opus è il numero dato alle opere di un autore in ordine di pubblicazione: un opus può contenere più di una composizione: le parti vengono suddivise con un numero aggiuntivo.
ORATORIO – E’ come un melodramma sacro o profano con soli coro ed orchestra, ma privo di scene e di costumi. Si divide in: Oratorio Latino e Oratorio in Volgare. Il filo della narrazione viene condotto in stile recitativo da un personaggio detto “testo” o “storico”.
ORCHESTRA – Indica un complesso di strumenti, non solisti, della categoria degli archi, dei fiati e di quelli a percussione.
ORCHESTRAZIONE – Indica la scienza e l’arte di distribuire le parti di una composizione ai diversi strumenti di un’orchestra oppure la trascrizione, per orchestra, di una composizione per strumento solista.
ORECCHIO Musicale –
ORGANUM – Prima forma di polifonia sviluppatasi dal cantus planus della musica antica. Il trattato del IX secolo Musica Enchiriadis indica come ‘organum semplice’ gli intervalli prodotti dal moto parallelo di quarte, quinte o ottave. Il raddoppio dell’ottava per produrre una tessitura di tre o quattro parti era chiamato ‘organum composito’. Per evitare dissonanze indesiderate, come quelle delle quarte eccedenti, il moto rigorosamente parallelo fu progressivamente abbandonato dando vita a un ‘organum parallelo modificato’. Di conseguenza, vennero introdotti nuovi criteri contrappuntistici e si ebbe un’accresciuta consapevolezza dell’armonia e della cadenza, come spiega attorno al 1205 Guido d’Arezzo nel suo Micrologus. Con il perfezionarsi della notazione e della tecnica esecutiva, crebbe la capacità di ‘comporre’ tramite improvvisazione, come si vede nel secondo Tropario di Winchester (dell’inizio dell’XI secolo) con le sue cinquantatre alternative melodiche a una singola ‘vox organalis’. Intorno al 1100 era diventato comune l”organum libero’ con la sua maggiore scelta di intervalli, moti contrari, incroci di parti e formule cadenzali. Si svilupparono due distinte forme di organum: il vecchio stile di nota contro nota detto ‘discanto’, e un nuovo stile che portava ancora il nome di organum ma era costituito da una linea melismatica di note sopra una singola nota sostenuta. Lo stile di organum melismatico fiorì soprattutto nella musica attribuita a Léonin e Pérotin e alla scuola di Notre Dame a Parigi. Mentre le precedenti raccolte di organum che ci sono giunte non erano esclusivamente liturgiche, il Magnus Liber Organi (tardo XII secolo) di Léonin è un’antologia di graduali, alleluia e responsori scelti per specifiche occasioni festive nell’anno liturgico. Queste composizioni per due parti furono riviste, probabilmente verso il 1205, da Pérotin, che introdusse sezioni abbreviate sostitutive (le ‘clausulae’) composte nello stile discantico che stava tornando in voga, e incluse elaborazioni in tre o quattro parti. Alla metà del Duecento, tre forme di organum erano riconosciute dal teorico Johannes de Garlandia: il vecchio stile delle note sostenute ancora denominato organum; la copula, che utilizzava lo stile sostenuto ma impiegando la nuova notazione ritmica modale (vedi Modo); e il discanto, anch’esso in ritmo modale ma nel rinnovato stile di nota contro nota. In seguito il discanto sarebbe entrato nelle sfere non liturgiche del conductus e del mottetto, e il termine organum avrebbe indicato l’ormai superata polifonia basata sul cantus planus. Vedi anche Ars antiqua, Ars nova.
ORGANO – E’ uno strumento polifonico a tastiera, per lo più di 5 ottave, che mediante i registri (anche più di 100) produce una gamma di suoni molto estesi, prodotti dalla corrente d’aria che vibra nelle canne. E’ quindi lo strumento che presenta maggiore estensione di suoni, con un numero di tastiere da 1 a 5, con pedaliera e vari registri per ogni singola tastiera e per la pedaliera; infatti ha un minimo di 16 vibrazioni ed un massimo di 8848 al secondo per i suoni acuti.
ORGANO della fonazione – E’ l’organo vocale che si compone dei polmoni con funzione di mantici, della laringe, della bocca e delle fosse nasali, che funzionano da risonatori. La laringe è attraversata da due membrane e da una fessura detta glottide. Le due membrane, simili a labbra, costituiscono le corde vocali che vibrano al passaggio dell’aria spinta dai polmoni. L’altezza della voce è data dallo spessore e dalla maggiore o minore tensione delle corde vocali; l’intensità, dalla pressione dell’aria; il timbro dalla ricchezza dei suoni armonici. Nella serie acuta, o voce di testa, le vibrazioni risuonano nella cavità della testa; nella serie grave, o voce di petto, le vibrazioni risuonano nella cavità toracica.
OSCILLAZIONE – E’ il movimento di andata e di ritorno di un corpo elastico quando riceve un impulso esterno. Per la forza di inerzia, il corpo continua ad oscillare con moto prima accelerato e poi sempre più rallentato finchè, per la forza di gravità, torna allo stato di quiete.
OSTINATO basso – Consiste in una forma melodica, ripetuta costantemente nella parte grave di un brano musicale.
OTTAVA – E’ una consonanza perfetta, che rappresenta l’ottavo suono rispetto alla tonica, nella scala diatonica. Con il sistema temperato equabile l’ottava viene divisa in 12 semitoni uguali e il suo rapporto è il più semplice, cioè 2/1.
OTTAVE –
OTTAVO –
OTTAVINO – E’ un piccolo flauto, i cui suoni risultano all’ottava superiore del flauto. E’ lo strumento più acuto dell’orchestra, dal suono penetrante. Legge in chiave di violino ed è strumento traspositore perchè i suoi reali corrispondono all’ottava sopra di quelli scritti.
OTTETTO – E’ una composizione, nella forma-sonata, per 8 strumenti solisti ad arco o a fiato o di entrambe le sezioni.
OTTONI – Con il termine ottoni vengono indicati gli strumenti a fiato, costituiti in lega di ottone, a bocchino. Essi sono: Trombe, Tromboni, Corni, Flicorni, Tube.
OUVERTURE – E’ una composizione strumentale che ha carattere di introduzione o di apertura di un’opera, di un oratorio o di una cantata, ma può essere anche una composizione fine a se stessa non legata quindi ad uno spettacolo.