Alfabeto dell’Agogica e Glossario Musicale
TACET – Indicazione di non suonare o cantare una parte.
TAGLI ADDIZIONALI – Sono delle lineette aggiuntive, dette anche linee supplementari, che si mettono sopra e sotto il pentagramma per indicare le note acute o quelle gravi.
TAMBURELLO – Strumento musicale consistente in una membrana tesa su una cornice circolare di legno o di metallo nella quale sono inseriti piccoli piattini metallici. Si suona percuotendo la membrana con la mano oppure agitandola velocemente. E’ utilizzata nella musica popolare specialmente in Spagna e nell’Italia meridionale.
TAMBURO – Strumento membrafono a percussione a suono indeterminato formato da due pelli poste sopra e sotto un cerchio di metallo alto circa 15 cm. e largo circa 40. Il suono si ottiene percuotendo la pelle superiore con due bacchette di legno; l’altra membrana (la pelle di sotto) vibra per il fenomeno della risonanza.
TAM TAM – Strumento idiofono a percussione di origine orientale a suono indeterminato. E’ formato da un disco metallico sospeso ad un filo fissato ad una sbarra di ferro. Lo si percuote con una mazza rivestita di feltro.
TANGO – Danza di andamento lento di tipo passionale. E’ in forma binaria 2/4. Spesso eseguita in forma figurata che ne accentua la sensualità. Originario della Argentina (è nato a Buenos Aires nei sobborghi popolari) ha avuto grande popolarità sia in America che in Europa. Fu utilizzato anche da alcuni compositori moderni quali I.Strvinskij e P.Hindemith. Uno dei maggiori autori ed esecutori di tango argentino è stato Astor Piazzolla. E’ tutt’ora in voga.
TARANTELLA – Danza folcloristica napoletana in tempo 6/8. E’ ritenuta originaria di Taranto da qui il suo nome. Con questa danza si usano i tamburelli che ne formano la caratteristica.
TASTIERA –
TECNICA –
TEMA – E’ il motivo principale sul quale si costituisce e si sviluppa una composizione.
TEMA e VARIAZIONI – Forma di struttura musicale in cui un tema o una melodia vengono presentati più volte in modi diversi, trasformandone le caratteristiche con varie tecniche.
TEMPERAMENTO – Sistema che intende adattare gli intervalli tra i gradi della scala naturale così da poter suonare uno strumento in tutte le tonalità senza che alcune note creino dei problemi di intonazione. Nei secoli XVI e XVII si era adottato il temperamento medio, che tuttavia escludeva alcune tonalità: gradualmente questo fu sostituito dal temperamento equabile, usato tra i primi da Bach, tuttora in uso. Tra i vari temperamenti ricordiamo il temperamento Vallotti-Young, il temperamento pitagorico ed il Werckmeister.
TEMPERAMENTO EQUABILE – Intonando una serie di quinte a partire dal fa, si producono le sette note della scala di Do maggiore, fa do sol re la mi si, e successivamente le cinque note fa# do# sol# re# la#, e infine mi# e si# (teoricamente identiche a fa e do: da cui il nome di circolo delle quinte dato a questa successione). Il si# pitagorico, però, è leggermente più alto del do iniziale, cosa che rende incompatibile il sistema con strumenti a intonazione fissa come il pianoforte; inoltre le terze, aumentate rispetto alla terza naturale, sono fortemente dissonanti. Il sistema che utilizza le quinte giuste funzionava per le melodie non armonizzate, cantate o eseguite con strumenti ad accordatura regolabile come gli archi. Per utilizzare gli strumenti a intonazione fissa, queste scale ideali vennero ‘temperate’, ossia leggermente corrette. Nel temperamento equabile, adottato a partire dai primi anni del Settecento, l’ottava venne suddivisa in dodici intervalli perfettamente equidistanti. Tutte le quinte vennero quindi diminuite, in modo tale che il si#, al completamento del circolo delle quinte, fosse identico al do. Così facendo, la terza maggiore risulta leggermente aumentata e resa consonante. Con il temperamento equabile tutte le tonalità divengono intercambiabili, rendendo possibile qualsiasi tipo di modulazione, come viene dimostrato nei due libri di Il clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach, rispettivamente del 1722 e 1744.
Il fondamentale passaggio al temperamento equabile determinò la strutturazione delle altezze nel sistema tonale su cui si è basata la musica colta e, in parte, popolare occidentale fino ai giorni nostri. Diverse culture musicali adottano invece accordature differenti, che fanno spesso riferimento a frazioni di intervalli estranei alla concezione matematica pitagorica, ma coerenti ai propri sistemi armonici o modali, come nel caso della musica araba e asiatica.
TEMPO – altri significati Il tempo è l’ordine con il quale si stabilisce la successione degli accenti ritmici di un brano musicale. Stabilisce il valore o durata della battuta e la sua divisione in movimenti. Si scrive con una frazione nella quale il numeratore indica la quantità di figure occorrenti per formare una battuta ed il denominatore ne specifica il valore (es.: 3/4 = tra note da 1/4 ciascuna).
Inoltre vi sono due segni rimasti in uno dal passato: una C corrisponde al tempo 4/4 ed una corrispondente al tempo 2/2. Per la loro struttura metrica si distinguono nei Semplici se sono a suddivisione binaria. Composti se sono a suddivisione ternaria. La parola tempo può indicare anche i diversi gradi di velocità o di lentezza di un brano servendosi di termini come: largo, sostenuto, andante, allegro, ecc… Può anche indicare i tempi di una sonata (1°, 2°, ecc…), di una sinfonia, di un concerto.
TENORE – Voce maschile adulta nel registro più alto. Quando la chiave di do è posta al 4° rigo, quella nota che sta al 4° rigo diventa un do in chiave di tenore e corrisponde al do centrale del pianoforte.
TEORIA – Termine che indica l’insieme di nozioni, regole, metodi, sistemi, procedimenti che costituiscono la base per diventare musicisti.
TERNARIA – Dicesi ternaria una misura che è divisibile per 3 sia semplice che composta. Anche il movimento può essere a suddivisione ternaria, questo avviene nei tempi composti.
TERZA (intervallo) – Intervallo musicale sia armonico che melodico. Può essere di 3a maggiore, ed in questo caso la distanza fra i due suoni è di 2 toni: es. Do-Mi; di 3a minore ed in questo caso la distanza fra i due suoni è di 1 tono e 1/2. Può anche essere un intervallo di 3a eccedente (SIb-Re#) o di 3a diminuita (Si-Reb).
TERZA PICARDA – E’ un accordo maggiore utilizzato a mò di chiusura di un brano scritto in tono minore.Si chiama Picarda perchè i primi ad impiegare la terza in questo modo furono autori della Picardia, regione francese.
TERZINA – E’ un gruppo irregolare formato da 3 note che come valore occupano lo spazio di due o di quattro note. E’ contrassegnata dal numero 3 posto sopra o sotto le tre note.
TERZO SUONO – Emettendo contemporaneamente due suoni di differente altezza (un bicordo consonante) si ottiene un terzo suono detto anche Suono Risultante. Questo sarà sempre più grave dei due suoni principali, perchè il numero di vibrazioni esistenti tra i due suoni primari. Se, dei due suoni primari, uno fa 300 vibrazioni ed il secondo 200 il suono risultante ne avrà 100, che è appunto la differenza di vibrazioni tra i due suoni primari. Questo fenomeno fu scoperto dal violinista Giuseppe Tartini.
TESI –
TESSITURA – Estensione di una voce o di uno strumento, dal grave all’acuto; estensione di una parte.
TETRACORDO – Termine che indicava una successione per grado congiunto dei quattro suoni nell’ambito di una 4ª giusta (es. Re, Mi, Fa, Sol), ma anche (Do, Re, Mi, Fa), oppure (Sol, La, Si, Do).
Fu alla base del sistema teorico greco.
THIRD STREAM (alla lettera significa “terza corrente“) – Filone sviluppatosi negli anni 50 nel tentativo di fondere musica jazz e musica colta europea. Principali esponenti di questa corrente sono stati: John Lewis, Ornette Coleman, Eric Dolphy, ecc…
TIMBRO o colore – E’ una delle tre proprietà del suono (altezza, durata, intensità e timbro). Ci permette di distinguere il suono di uno strumento dagli altri. Alla formazione del timbro concorrono: il materiale impiegato per costruire lo strumento, la forma delle vibrazioni (trasversali, longitudinali, omnidirezionali) e la serie degli armonici.
TIMPANO – E’ uno strumento a percussione formato da una cassa armonica semisferica di rame o di ottone sulla quale viene tesa, con appositi tiranti, una pelle e un pedale sul quale con la pressione del piede si tende in più o in meno la pelle soprastante. Vi sono timpani con varie estensioni ed in genere formano un arco di estensione pari ad un intervallo di 5a o di 6a. Anche una parte interna del nostro orecchio.
TOCCATA – Composizione per strumenti a tastiera (organo o clavicembalo) sorta nel 1500 dall’uso di toccare i tasti di uno strumento, improvvisando prima di dare l’intonazione ai cantori. Nelle forme brevi è quasi una piccola fantasia. In quelle più sviluppate agli episodi solenni seguono quelli fugati nei quali vi sono passaggi di carattere virtuosistico. Con J.S.Bach la toccata raggiunse le più alte vette e venne impiegata come antecedente alla fuga.
TOM TOM – Tamburi a cassa cilindrica di varia altezza in genere grave-medio e acuto che si dispongono attorno alla cassa della batteria.
TONALITA’ – E’ la relazione che i suoni devono avere fra loro in rapporto ad una nota fondamentale (tonica) sia che si succedano per gradi congiunti (come nella scala) sia che si succedano con movimento vario. Le tonalità sono 30: 15 di modo maggiore e 15 di modo minore.
TONICA o fondamentale – Deriva da Tono, ossia suono di intonazione ed è il 1° grado di una scala maggiore o minore alla quale dà anche il nome.
TONIC SOL-FA – Sistema di lettura musicale per l’insegnamento del canto a prima vista.
Sviluppato intorno al 1840 da John Curwen, è basato sul nome sillabico dato alle note da G. d’Arezzo, ma prevede il do mobile (prima nota di qualsiasi scala).
TONO – E’ l’unione di due semitoni uno cromatico e l’altro diatonico. Esso indica la “distanza naturale” più grande fra due suoni successivi di grado congiunto. Es.: Do-Re (2a maggiore), totale 9 comma.
TRADING FOUR – Lo scambio di improvvisazione tra uno o più solisti e la batteria con cadenza di 4 o 8 battute.
TRANSIZIONE – Passaggio che unisce un tema all’altro.
TRASCRIZIONE – Termine che indica segni di notazione neumatica o di notazione mensurale, trascritti nella notazione odierna. Può anche indicare l’arrangiamento di una composizione per strumento o voce diversa da quello per il quale è stato scritto originariamente.
TRASPORTO – Per trasporto si intende l’esecuzione di un brano in una o più tonalità diverse da quella con cui è stato scritto. Il trasporto ha lo scopo di rendere possibile l’esecuzione di un brano scritto per uno strumento o per una voce ad altri strumenti o ad altra voce che abbiano un’estensione diversa da quella per cui è stato scritto il brano.
TRASPOSIZIONE – Trasporto di una composizione verso una tonalità diversa da quella in cui è
scritta inizialmente.
TRASVERSALI – vibrazioni Sono le vibrazioni che avvengono perpendicolarmente alla lunghezza della corda stessa e alla loro propagazione.
TREMOLO – E’ la rapida alternanza di due note di diversa altezza. Viene indicato con delle lineette oblique poste tra le note. Se vi è una sola lineetta l’alternanza tra i due suoni sarà eseguita a crome, se le lineette sono due a semicrome, ecc… L’esecuzione del tremolo prende come durata il valore di una sola delle due note fra le quali esso è posto, e non la somma dei due valori.
TRIADE – Sono accordi di 3 suoni formati dagli intervalli di 3a e di 5a. Vi sono quattro combinazioni di triadi:
Maggiore formata dagli intervalli di 3a maggiore e 5a giusta.
Minore formata dagli intervalli di 3a minore e 5a giusta.
Eccedente o Aumentata formata dagli intervalli di 3a maggiore e 5a eccedente.
Diminuita formata dagli intervalli di 3a minore e 5a diminuita.
Le triadi hanno due rivolti: nel 1° rivolto al basso vi è la 3a dell’accordo e nel 2° rivolto vi è la 5a.
TRIANGOLO – Strumento idiofono che ha la forma di un triangolo equilatero non chiuso. Lo si tiene sospeso ad una cordicella e viene percosso da un’asticella di metallo. Il suono è limpido e penetrante.
TRILLO – E’ la rapida alternanza della nota sulla quale è segnato con quella superiore. Si indica con l’abbreviazione trill. e la sua durata è pari al valore della nota sulla quale è segnato. Può essere diretto, se comincia con la nota reale, indiretto se è preceduto da una notina superiore o inferiore. Il trillo può avere anche una preparazione ed una risoluzione.
TRIO – Composizione per tre strumentisti solisti (pianoforte, violino e violoncello) o per voci. In alcune composizioni il trio indica la parte centrale di una danza come il minuetto oppure la parte centrale di una marcia. Nella musica jazz il trio è generalmente formato da Pianoforte, Basso e Batteria.
TRITONO – E’ l’intervallo di 4a eccedente, formato da tre toni es.: Fa-Si (Fa-Sol tono Sol-La tono La-Si tono). Nello stile rigoroso, come intervallo melodico è proibito perchè è difficile intonazione. I teorici un tempo vietavano la successione di due terze maggiori, perchè tra il suono inferiore della prima terza e quello superiore della seconda terza si creava il tritono affermando: “Si contra Fa est diabolus in musica”.
TROMBA – Strumento a fiato (aerofono) a bocchino, in ottone a canneggio cilindrico che va gradatamente ingrossandosi fino a terminare in un’ampia campana. E’ dotata di tre pistoni che ha al loro interno contengono una molla per cui con la spinta delle dita questi pistoni si abbassano e nelle diverse combinazioni riescono a dare tutti i suoni della scala cromatica. Vi sono diversi tipi di tromba: in Sib, in Do, in Mib, in Fa, ecc… La più utilizzata è quella in Sib che legge in chiave di tenore, la sua estensione va da Mi sotto il pentagramma al Re-Mib acuto.
TROMBONE – Strumento a fiato (aerofono) in ottone munito di bocchino può essere: a pistoni ed in questo caso la tecnica per ottenere i suoni è la stessa della tromba, o a coulisse sulla quale (spostandola avanti e indietro) vi sono sette posizioni. In ognuna della quali, a seconda della pressione che si dà sul bocchino, scaturiscono una serie di armonici. Legge prevalentemente in chiave di basso. La sua estensione è la stessa della tromba ma un’ottava più bassa.
TROVATORI – Poeti che componevano in lingua d’oc e che diedero vita, tra l’XI e il XIII secolo, alla grande stagione della lirica provenzale. Il termine deriva dal provenzale trobadours, connesso con trobar, ‘trovare, comporre poesia’. Accanto a Guglielmo IX d’Aquitania, uno dei primi trovatori, si ricordano Jaufré Rudel, Bernard de Ventadour, Arnaut Daniel, particolarmente apprezzato da Dante, e Bertran de Born. Si hanno notizie, per quanto scarse, di oltre 400 poeti, della cui produzione ci sono pervenuti circa 300 melodie e 2600 componimenti. La musica che accompagnava i testi andò gradualmente scomparendo nel corso del XIII secolo, così come avvenne in generale per la poesia trobadorica stessa, che a partire dalla crociata contro gli albigesi seguì il declino delle corti cui era legata. Espressione degli ideali cavallereschi, le composizioni dei trovatori celebravano soprattutto l’amor cortese ma, accanto al tema dell’amore, trovavano posto anche soggetti politici e religiosi. Le forme metriche comprendevano, tra le altre, canzoni, tenzoni (contrasti), sirventesi (di argomento politico o satirico), compianti (generalmente canti funebri), albe (sulla separazione degli amanti al sorgere del giorno). Quanto alla musica, considerata una delle più rappresentative nell’ambito della tradizione medievale profana, era eseguita generalmente con la viella (viola medievale) e il liuto.
TROVIERI – Poeti medievali che, componendo in lingua d’oïl, trasferirono i modi e i temi della lirica provenzale. Il termine trovieri (in francese antico, trouvères) traduce il corrispondente trovatori (in lingua d’oc, trobadors). L’esportazione del modello letterario provenzale al Nord della Francia ha inizio intorno alla metà del XII secolo, soprattutto presso le corti comitali della Champagne, dell’Artois e della Piccardia. Un altro importante tramite della diffusione della lirica occitanica in ambito francese e anglonormanno fu Eleonora d’Aquitania, moglie prima del re di Francia Luigi VII e poi di Enrico II d’Inghilterra; Eleonora fece della sua corte un centro di raffinata cultura letteraria, importante anello di congiunzione tra la letteratura francese e quella inglese. Il contributo al genere lirico dato dai trovieri è complessivamente, per quantità e qualità, inferiore a quello costituito dalla grande tradizione provenzale. Tuttavia si segnalano alcune personalità di spicco come Guiot de Provins, Conon de Béthune, Colin Muset e, soprattutto, Thibaut IV, conte de Champagne (1201-1253), poeta e protettore di letterati, che viene citato tra i grandi della poesia in volgare da Dante nel De Vulgari Eloquentia. In un’accezione più estesa possono essere definiti trovieri anche i poeti in lingua d’oïl non strettamente legati alla produzione lirica, ovvero autori di romanzi in versi del ciclo bretone e di argomento classico, ispirati all’epica antica, di fabliaux, di poemi allegorici, come il Roman de la Rose. L’unico poeta autore di liriche di ispirazione cortese e, al contempo, di grandi romanzi cavallereschi fu Chrétien de Troyes.
TUBA – Strumento aerofono a bocchino in ottone. Il suo timbro è grave. E’ munito di ampio padiglione (campana) a 4 pistoni.
TURNAROUND – Serie di accordi utilizzati per intonare all’inizio di un brano.
TWO BEAT – E’ un tempo in 4/4 in cui il 2° e il 4° movimento (che solitamente sono i movimenti deboli del 4/4) sono fortemente accentuati. Di andamento veloce è usato spesso nel Dixieland.